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La "Lettera sull'entusiasmo" (1708) di Anthony Ashley Cooper, terzo conte di Shaftesbury, ha conosciuto in passato varie traduzioni italiane. Riproporre una nuova versione significa recuperare un testo che ancora oggi mantiene viva la sua attualità grazie alla lucida e sottile critica mossa alla superstizione e al fanatismo. La cura dell'entusiasmo religioso, perché di malattia si tratta, suggerita da Shaftesbury nel saggio, consiste da un lato nell'uso della critica e del ridicolo come prova di verità, e dall'altro nell'impiego del principio della tolleranza, come aveva già suggerito John Locke, il precettore di Shaftesbury, nel dirimere i conflitti religiosi.